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Chi siamo
Il Fondatore - Antonio Luigi Schirinzi
La St.Re.P srl è un ente gestore di strutture riabilitative residenziali del tipo “Comunità Alloggio“, denominate Nuovi Percorsi, L’Armonia, e Casa Luigi. La prima struttura autorizzata ai sensi della Delibera di Giunta Regionale n° 244/97, Decr.Legisl. 229/99 e successiva deliberazione del Direttore Generale A.U.S.L LE 2 del 19/12/2000 n° 3709, accreditata con Determinazione Dirigenziale n° 684/04 e successivo Accreditamento Istituzionale n° 373 del 18/12/2006, l’altra risulta con successivo Accreditamento Istituzionale n° 23/09.
Queste strutture, deputate all’accoglimento di utenti relativamente autonomi sul piano della soddisfazione dei bisogni di vita quotidiana, sono inserite nel contesto urbano, in prossimità del mercato settimanale e della Parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” e anche nelle vicinanze dell’ospedale civile “F.Ferrari”.
La St.Re.P srl ubbidisce a tutti quelli che sono i requisiti richiesti per le strutture territoriali alternative e svolge intensa attività sociale.
- Direttore Sanitario DR.Andrea Mazzeo, Psichiatra
- Ufficio di Coordinamento:
-Dott.ssa Maria Gabriella Schirinzi
-Dott. Marcello Marzano
Equipe socio-psico-pedagogica:
- 3 Psicologhe
- 3 Assistenti Sociali
- 9 Infermieri Professionali
- 6 Educatori Professionali
- 8 Operatori Socio Sanitari
Non esiste un metodo assoluto e ufficiale per la riabilitazione psichiatrica.
Si studia il metodo sulla persona, quello più appropriato ed efficace per le sue problematiche. La metodologia è una sintesi di varie metodologie psichiatriche riabilitative, anche se esistono vari metodi, quali i modelli “social skills training” che sono stati ispirati negli Stati Uniti da Liberman; il modello di potenziamento dei comportamenti socialmente competenti ispirato da Spivak; il modello ispirato da Ciompi; i modelli psico-educativi ispirati di Fallon.
Buone abilità di comunicazione aiutano a far fronte ai problemi e alle situazioni stressanti di ogni giorno.
L’incapacità di esprime le proprie opinioni in modo chiaro e non offensivo, può portare a equivoci, litigi, comportamenti aggressivi o a non riuscire a esporre i proprio problemi o obbiettivi.
Le abilità di comunicazione offrono l’opportunità di migliorare le modalità di comunicazione e quindi di ridurre lo stress e gli episodi di disturbi psichiatrici ad esso legati.
Si prendono in esame le modalità verbali e non verbali con cui il paziente esprime i suoi sentimenti piacevoli e spiacevoli, ascolta e fa richieste.
È per questo che uno degli obbiettivi primari della Comunità Terapeutica Riabilitativa Psichiatrica è proprio l’insegnamento delle abilità di comunicazione di base.
Queste abilità si identificano nella capacità di esprimere sentimenti piacevoli, di fare richieste in modo positivo, di esprimere sentimenti spiacevoli.
Nella persona, la perdita di abilità in uno o più livelli, influisce sulla sua vita di relazione, il suo mondo interno e sull’ambiente in cui vive.
Il percorso riabilitativo e terapeutico tiene conto complessivamente della persona, dell’ambiente sociale in cui vive, dell’insieme degli interventi più idonei e del lavoro di rete nel territorio.
Gli ospiti della comunità terapeutica, vengono continuamente incoraggiati ad apprendere dal loro vissuto quotidiano, incluso le interazioni con lo staff e quelle fra di loro; a verbalizzare pensieri e sentimenti propri più tosto che comunicarli con il comportamento; a riconoscere i problemi derivanti dai modelli ripetitivi del comportamento; a parlare apertamente delle loro situazioni che in passato li fecero sentire arrabbiati o che ne abbassarono l’autostima.
Le conseguenze di queste decisioni sono esaminate dalla comunità attraverso il processo di confronto con la realtà. Ma l’obbiettivo più semplice ed elementare è quello di rendere consapevole il paziente psichiatrico del proprio disturbo e aiutarlo a lasciarsi aiutare.
All’interno di una ‘Comunità Alloggio’ si osserva come i pazienti, anche quelli più disturbati, sono in grado di aiutarsi reciprocamente come individui e come gruppo. Questo luogo offre agli ospiti una residenza che costituisce uno spazio fisico ed emotivo condiviso con altri simili e con un certo numero di operatori, utilizzando i vari momenti della vita quotidiana in una costante mediazione fra ‘mondo interno e mondo esterno’ di sé stessi , per affrontare problemi e compiti terapeutici, organizzativi e domestici in una dimensione marcatamente gruppale.
Lo stile di vita compartecipativo e la costante riflessione sui fenomeni e le dinamiche relazionali che si sviluppano , costituiscono le direttrici terapeutiche fondamentali.
La vita in Comunità è scandita da consuetudini ed esigenze proprie della vita in comune: è solitamente ricca e movimentata, fortemente coinvolgente e caratterizzata da maggior dinamismo, minor rigidità e prevedibilità. L ‘èquipe svolge la funzione di integrare diverse abilità individuali, di metabolizzare avvenimenti, di contenere momenti critici; partecipa con i pazienti ad alcune operazioni concrete, rituali, formali quali l’avvio di una nuova giornata, la cura della persona, il riordino degli spazi personali e comuni, il disbrigo di varie mansioni domestiche, l’osservanza di impegni programmati, l’organizzazione del tempo, l’attesa di avvenimenti (previsti o auspicati), l’affiancamento e il sostegno dei soggetti più bisognosi, oltre a tutta una serie di riunioni di piccoli e grandi gruppi.
Tutte queste attività ed incontri di gruppo forniscono ai pazienti l’opportunità di essere coinvolti nelle faccende della Comunità e di lavorare sui propri problemi e sulle proprie difficoltà.
Un programma così strutturato fornisce pertanto la necessaria cornice all’interno della quale è più facile che le difficoltà relazionali dei pazienti emergano, più di quanto non possa accadere in un ambiente strutturato e non permissivo.